Nel 2015 in regione le compravendite di abitazioni in nuda proprietà sono state 3.622, +3,5% rispetto al 2014. Aumentano nelle province di Mantova del +27,6% rispetto al 2014 (156 compravendite), di Como del +21,7%(227), di Pavia del +17,5% (220) e, seppure in modo più contenuto, di Lodi del +4,8% (65), di Milano del+4,6% (1.432) e di Bergamo del +4,4% (470). Calano invece a Sondrio del -26,3% (71), a Lecco del -18,2%(94), a Cremona del -11,7% (112), a Brescia del -1,5% (473) e a Varese del -0,9% (301)
Milano, 17 novembre 2016 – Necessità e difficoltà economiche da un lato, vantaggi e opportunità dall’altro. È la doppia faccia della nuda proprietà, che fotografa lo spaccato sociale del nostro Paese. Una modalità che consente ai proprietari di avere liquidità derivante dalla cessione dell’immobile, pur continuando a vivere nell’appartamento per il resto della propria vita, e a chi vuole investire nel “mattone” di acquistare immobili a prezzi inferiori a quelli di mercato.
Secondo il Centro Studi di Casa.it, a livello nazionale nel 2016 resta alto l’interesse per l’acquisto di abitazioni con questa formula, con la domanda cresciuta negli ultimi tre anni in media del+35%. Stabile invece il numero proprietari che decidono di mettere in vendita l’abitazione con la nuda proprietà. Per quanto riguarda in particolare la Lombardia, la domanda è cresciuta del +38%.
Guardando al 2015, su base dati dell’Agenzia delle Entrate-OMI, la Lombardia è prima per compravendite di abitazioni in nuda proprietà (3.622), pari al 16,8% del totale nazionale. Un dato in leggera crescita (+3,5%) rispetto al 2014.
Le compravendite aumentano nelle province di Mantova del+27,6% rispetto al 2014 (156 compravendite), di Como del +21,7%(227), di Pavia del +17,5% (220) e, seppure in modo più contenuto, di Lodi del +4,8% (65), di Milano del +4,6% (1.432) e di Bergamo del +4,4% (470). Calano invece a Sondrio del -26,3% (71), a Leccodel -18,2% (94), a Cremona del -11,7% (112), a Brescia del -1,5%(473) e a Varese del -0,9% (301).
Ma quali sono le motivazioni che spingono i proprietari a vendere la propria abitazione in nuda proprietà? “Sono diverse e toccano sia la sfera socio-economica che quella personale – afferma Alessandro Ghisolfi, Responsabile del Centro Studi di Casa.it – Chi decide di mettere in vendita la sua casa con la formula della nuda proprietà, nel 70% dei casi lo fa perché, trovandosi in difficoltà economica, ha la possibilità di avere liquidità immediata per mantenere un certo tenore di vita, nel 22% dei casi per far fronte ad esigenze legate all’avanzare dell’età o per sostenere i figli nell’acquisto della casa, e l’8% dei casi, non avendo eredi, decide di regalarsi una sorta di “pensione integrativa” per migliorare la qualità della propria vita.
Qual è l’identikit del “nudo proprietario”? Prevalentemente uomo (60%), ha in media un’età vicina ai 70 anni, vive nelle grandi città, è nel 60% dei casi solo (celibe/nubile – separato/divorziato- vedovo) e offre un’abitazione fra gli 80 e i 100 mq, soprattutto localizzata nelle aree centrali e semicentrali.
Rapporto tra età del venditore e valore dell’immobile
Il valore di un immobile in nuda proprietà cambia in rapporto all’età del venditore. Se il venditore appartiene alla prima fascia di età (45-50 anni), lo sconto percentuale rispetto al valore di mercato sarà circa del 75%, mentre se il venditore appartiene alle ultime fasce di età lo sconto per il compratore si riduce tra il 25% e il 10% se il proprietario ha oltre 80 anni.
ANNO – % NUDE PROPRIETA’ SUL TOTALE DELLE VENDITE
2000 2,3%; 2001 2,4%; 2002 2,9%; 2003 3%; 2004 3,5%; 2005 4,1%; 2006 4,5%; 2007 4,9%; 2008 5,8%; 2009 6,8%; 2010 6,9%; 2011 7,4% 2012 8%, 2013 2%.
Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nel decennio 2004/2013 le compravendite di nuda proprietà sono diminuite complessivamente del 74%. Nel 2004 se ne registrarono 41mila, mentre nel 2013 i contratti sono scesi a 21mila.
Da un’analisi effettuata dalle maggiori agenzie immobiliari, il campione esaminato evidenzia che più del 70% degli acquisti di nuda proprietà è finalizzato all’investimento a lungo termine, il 26% riguarda l’abitazione principale e solo il 3% ha come obiettivo la casa vacanze. Gli acquirenti hanno un’età compresa tra 35 e 64 anni nel 71% dei casi (spesso si tratta di genitori che acquistano per i figli), mentre i proprietari hanno un’età superiore a 55 anni nel 74% dei casi. Il medesimo campione evidenzia anche i motivi che spingono a vendere con la formula della nuda proprietà: il 47% lo fa per reperire liquidità e mantenere un certo tenore di vita, far fronte ad esigenze legate all’avanzare dell’età o sostenere i figli nell’acquisto dell’abitazione; nel 37% dei casi si cerca di migliorare la propria qualità abitativa; nel 8% dei casi la vendita è determinata dal cambiamento della struttura familiare.
Le zone dove sono più frequenti queste vendite è dove si invecchia maggiormente: Genova 6,9%, Firenze 6,5% e Roma 5,7%. Al sud i vincoli familiari frenano l’anziano a vendere.